Novità in casa
A.C.F.
Si
sono tenute lo scorso 20 luglio 1999 le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo
dell’ A.C.F. secondo le regole dello Statuto adottato nell’Assemblea Straordinaria
del 9 Dicembre 1998. La più importante novità è consistita
nell’elevare a quindici il numero dei componenti del Consiglio Direttivo
al fine di poter affrontare, con i meccanismi della delega, un maggior
numero di argomenti per lo sviluppo dell’Associazione. In effetti le riunioni
dei Consiglieri si sono succedute, dalla data delle elezioni, con un ritmo
frequentissimo e numerose sono le iniziative in corso di adozione di cui
sarà data specifica pubblicità non appena giungeranno a maturazione.
Si tratta di uno sforzo notevolissimo se rapportato allo spirito di volontariato
che anima tutti i Consiglieri, ma l’entusiasmo che suscita la possibilità
di dare concreta attuazione al senso di servizio che tutti ci anima, è
ampiamente compensativo dei sacrifici che la carica impone.
I progetti ai quali si sta più alacremente
lavorando, sono gestiti da apposite Commissioni al quale ciascun associato
è invitato a partecipare. Tra quelle alle quali si è data
priorità, vi è la Commissione per lo sviluppo della presenza
dell’A.C.F. in Internet, un progetto già in parte realizzato con
un successo straordinario, tanto che le visite settimanali sono ormai circa
800/1000. Altro progetto in via di completamento è il varo di un
corso di perfezionamento per curatori fallimentari tendente, per un verso,
a colmare le lacune commercialistiche dei curatori di formazione forense
e quelle processualistiche dei curatori di formazione economistica e, per
altro verso, a sviluppare la conoscenza dei meccanismi di ottimizzazione
dei fattori aziendali.
Con tale iniziativa ci si vuole preparare ad
offrire alla piccola e media industria gli strumenti per il superamento
della crisi prima che la stessa divenga irreversibile, sfociando nella
procedura liquidatoria fallimentare. Tale corso, peraltro, vuole anche
preparare i curatori fallimentari alle attività di ristrutturazione
aziendale che, con tutta probabilità, verranno adottate nella nuova
legge fallimentare che dovrà allineare l’Italia alla normazione
in materia di altri importanti Paesi dell’Unione Europea quali Francia,
Germania e Gran Bretagna, già adeguatisi alla legislazione che sin
dal 1978 hanno adottato gli Stati Uniti d’America e che prevede, oltre
alla liquidazione del patrimonio, l’alternativa della reorganization dell’impresa.
Proprio al fine di fare il punto sui progressi
dell’auspicata riforma della legge fallimentare, sarà opportuno
dedicare parte delle energie consentite dal più numeroso Consiglio
Direttivo all’organizzazione di un convegno.
Un’altra Commissione si sta dedicando all’approfondimento
dei problemi che emergono nel concreto esplicarsi dell’attività
di curatore fallimentare, dall’assenza di compensi e rimborsi di spese
per la cura di fallimenti privi di fondi, all’estrema vaghezza di certe
previsioni legislative.
Proprio per il fervere dell’attività dei
Consiglieri, si è anche deliberato di ridare vigore, affianco a
questa Rivista, al “Notiziario dell’A.C.F”., uno strumento più agile
e tempestivo che permetta una più intensa relazione tra il Consiglio
Direttivo e gli Associati, permettendo a questi ultimi una maggiore partecipazione
alle iniziative di volta in volta adottate.
Con tante iniziative, giunga al nuovo Comitato
Direttivo dell’A.C.F.
il più fervido augurio di buon lavoro
dalla Redazione
L’iconografia di questo numero è
dedicata ai reperti archeologici etruschi presenti nei vari musei Italiani
ed europei. L’accuratezza della fattura e la fantasia espressa nei vari
modelli, testimoniano la straordinaria civiltà di questo popolo
misterioso di casa nostra. Alle antiche rovine toscane, alle tombe laziali
e maremmane, alle statue, alle pitture, si sono aggiunte molte scoperte
nuovissime che stanno svelando la fitta rete di comunicazioni e di traffici
che legavano gli Etruschi agli altri Paesi e popoli del Mediterraneo e
dell’Europa centrale. Eppure, dopo tante ricerche, scavi e studi, ciò
che non conosciamo è quanto riguarda più da vicino la loro
vita quotidiana, i loro riti, le loro iniziazioni, che, come ricorda l’architetto
Maiorano nell’intervista in “Primo piano”, si svolgevano, probabilmente,
anche nel Bosco Sacro di Bomarzo.
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