L'IMPOSSIBILITA' DI VISITARE L'IMMOBILE SUBASTATO E LA TECNOLOGIA PER SURROGARLA
Ho dovuto
rinunciare all’acquisto all’asta in un’esecuzione immobiliare perché
non era prevista la visita all’interno dell’appartamento e, quindi, non
potevo verificare se fosse adatto o meno alle mie esigenze. Non prevedendosi
la visita degli immobili subastati, non si limita il pubblico degli interessati,
venendo meno ad un’elementare necessità di ogni compratore?
(A.P. Perugia)
Il quesito
del cortese lettore coglie una delle lacune più evidenti dell’attuale
procedura esecutiva immobiliare. Chiunque, non particolarmente esperto
del settore, si avvicini alle aste del tribunale, impatta con l’ostacolo
costituito dalla pressoché assoluta impossibilità di visitare
l’immobile posto in vendita e, spesso, si ritrae da quella che, in tal
modo, si presenta come un’avventura da affrontare “al buio”. D’altra parte,
specialmente in grandi tribunali, non sembra esistere la possibilità
di utilizzare il già scarso personale disponibile nelle cancellerie
anche per accompagnare gli interessati in visita alle decine di immobili
che, settimanalmente, vengono offerti all’asta. Senza considerare quante
volte simili visite risulterebbero inutili per il concreto vanificarsi
della gara a seguito delle istanze dei debitori per opposizioni all’esecuzione,
ovvero agli atti esecutivi, conversioni del pignoramento e per quant’altro
la procedura consente sino al momento della vendita per differirla.
A tale scarsità
di personale dipendente dai tribunali, potrebbe ovviarsi ricorrendo alla
nomina di custodi appositamente incaricati di far visitare gli immobili
subastati, ma tale soluzione comporterebbe costi che graverebbero sul creditore
procedente già assai vessato dalle spese elevate che l’esecuzione
immobiliare comporta.
Per vero,
vi sono dei tribunali, in Italia, che si sono organizzati per rendere visibili
gli immobili offerti all’asta, ma in essi, ad esempio Monza, l’intera struttura
dell’esecuzione forzata è stata oggetto di rivisitazione da parte
dei magistrati preposti, tanto da potersi oggi parlare di uno specifico
rito monzese che, per la sua efficienza, non appare facilmente esportabile
ovunque sul territorio nazionale.
Alla ricerca
di una possibile soluzione, si deve innanzi tutto segnalare l’opportunità
di fare il punto sulla perizia che costituisce il primo incontro del potenziale
acquirente con l’immobile offerto in vendita. Se la perizia rispondesse
compiutamente e dettagliatamente ad una serie di specifici quesiti, già
un passo avanti sarebbe fatto nell’efficienza del servizio che il tribunale
deve rendere per consentire il recupero dei crediti.
In tal senso,
le perizie dovrebbero contenere: a) – una descrizione minuziosa ed analitica
della specifica unità immobiliare posta all’asta, corredata dalla
pianta, con i dati catastali, e dalle misure, nonché dell’intero
fabbricato al quale appartiene con illustrazione della tipologia e delle
tecniche costruttive, del contesto nel quale è collocato, dell’indicazione
dei servizi della zona e delle caratteristiche di quest’ultima; b) – la
descrizione dello stato giuridico dell’immobile con precisazione dei diritti
che vengono posti in vendita, dell’eventuale occupazione da parte del debitore
o di terzi con specificazione del titolo che consente l’occupazione e della
sua scadenza; c) – la descrizione dei pesi che il decreto di trasferimento
potrà cancellare, come le ipoteche, i pignoramenti ed i sequestri,
e di quelli che, invece, non potranno essere cancellati dal giudice dell’esecuzione
come, per esempio, le eventuali domande giudiziali proposte da terzi, ovvero
i vincoli edilizi di cessione di cubature, servitù, asservimenti
urbanistici e quant’altro graverà sull’immobile anche dopo la vendita,
con particolare attenzione alle difformità urbanistiche ed alla
possibilità di sanarle in virtù delle leggi di condono edilizio
che si sono susseguite a partire dalla Legge 47/85; d) – gli elementi utili
alla conoscenza degli oneri condominiali, dello stato dei pagamenti negli
ultimi due anni (quelli che possono gravare sull’acquirente), delle tabelle
millesimali e delle spese straordinarie eventualmente già deliberate;
e) – il valore assegnato all’immobile subastato con la specificazione dei
criteri seguiti per determinarlo.
Per vero,
quanto appena sopra elencato, costituisce quello che già oggi, normalmente,
si rinviene in una perizia di stima redatta da un serio professionista
in risposta a quesiti che dovrebbero essere ormai standardizzati in tutti
i tribunali.
Tuttavia,
per quanto diligente e minuziosa sia la perizia, essa non riesce a sopperire
alla visione diretta dell’immobile subastato. Eppure, tra la pianta catastale
con la descrizione del fabbricato, che costituisce il minimo oggi offerto
dai tribunali, e la visita diretta, che costituisce la massima aspirazione
dei possibili interessati, i moderni strumenti informatici possono offrire
una possibilità mediana che, se non adatta a soddisfare le esigenze
di tutto il mercato potenziale, certo contribuirebbe ad aumentare l’interesse
alle aste.
Il suggerimento
consiste nel pubblicare su Internet l’intera perizia, oltre, beninteso,
all’ordinanza di vendita con indicazione del rito da seguire per partecipare
all’asta, aggiungendo una pianta nella quale ogni varco fosse segnato da
un numero al quale dovrebbe corrispondere una fotografia dell’interno dell’appartamento
messo in gara. Così, ad esempio, detta pianta potrebbe evidenziare
la porta d’ingresso dell’appartamento con il n. 1 e, cliccando sul numero,
potrebbe comparire la relativa fotografia a tutto schermo. Altrettanto
con la porta che immette nella cucina, nella camera da letto, etc.. La
tecnica di abbinamento delle foto alla pianta sarebbe, per vero, la più
semplice da realizzare grazie alle moderne macchine fotografiche digitali
i cui scatti vengono automaticamente recepiti dai computer e recano, per
di più, la data in cui l’immagine è stata raccolta, aiutando
ancora meglio gli interessati ad immaginare lo stato dell’immobile al momento
in cui va in gara. Ma ancor meglio si potrebbe fare con i filmati, la cui
animazione renderebbe al pubblico ancor più immediata la sensazione
di una visita all’interno dell’immobile messo all’asta.